Nel 2013 un importante imprenditore, cultore degli oggetti unici ed eleganti, già armatore di un Aquarama, acquista uno dei sette esemplari di Riva Caravelle, lo yacht si chiamava Absolute e nel tempo era stato modificato allontanandolo dalle sue linee originali: gli avevano modificato ed allungato la tuga verso poppa, alzata la sovrastruttura realizzando un fly-bridge coperto da un enorme e moderno rollbar; la battagliola del ponte principale era stata sostituita con una possente impavesata in alluminio, gli interni originali erano stati stravolti.
Volendo riportare lo yacht, che ribattezza col nome “C5” alla sua eleganza originale, pur volendo soddisfare esigenze funzionali per l’utilizzo dello yacht, si affida allo STUDIO DELL’ARCHITETTO MATTEO PICCHIO per il progetto di restauro dello yacht e ai Cantieri Navali di Sestri per l’esecuzione delle opere.
Il progetto ed i conseguenti lavori conclusisi nel 2014 hanno riportato lo yacht alla sua eleganza originale, è stata ridisegnata la tuga, con particolare attenzione agli allineamenti e agli angoli che davano all’originale Caravelle il suo ordine compositivo, ridisegnato e reinstallato l’alberetto in legno originale che non c’era più, così come le classiche potenze laterali del Caravelle che negli anni erano state rimosse. Della non originale tuga è stato mantenuto l’allungamento verso poppa che dava ovviamente più spazio interno ma aveva deturpato le meravigliose linee originali, riducendo in maniera fastidiosa il pozzetto a poppa della stessa; invece che accorciare la tuga, si è deciso, per ridare le giuste proporzioni, di allungare lo scafo verso poppa, portandolo alle dimensioni pari a quello dei primi Riva Caravelle; l’allungamento della poppa ha consentito l’installazione di un portellone beach che quando chiuso in navigazione scompare completamente, mentre quando lo yacht è all’ancora offre la possibilità di uno sbalzo a poppa dove prendere il sole ed essere usato per fare il bagno; tale beach, movimentato idraulicamente, consente l’accesso ad un nuovo locale di poppa, aperto verso il beach, dove rilassarsi e dove poter cambiarsi e farsi la doccia al coperto. Sono state progettate panche in teak per la poppa del pozzetto ed una a prua della tuga.
La battagliola è stata ridisegnata in accordo a quella tradizionale. Sono state realizzate finiture e dettagli in metallo cromato; ogni modifica è stata progettata per essere sempre in armonia con lo stile elegante Riva. Altra licenza che è stata presa è quella di ridisegnare gli interni, non utilizzando più come in origine materiali moderni nei primi anni 60 (come ad esempio il linoleum) ma seguendo scelte tradizionali, pur studiando dettagli e layout lussuosi, sobri e funzionali, si sono utilizzati materiali pregiati: legno di teak (mai pannellature, ma elementi in massello accostati magistralmente) e marmi bianchi nei bagni. Anche le zone tecniche come cucina e zona equipaggio sono state rifatte utilizzandoacciaio inossidabile e laccature bianche.
Il refit eseguito nel 2014 che ha dato lo splendore che ancora oggi si può ammirare, è stato un attento compromesso tra l’originalità dell’opera e la reinterpretazione di alcune parti; l’Architetto Picchio si è basato su attenti studi dello stile Riva applicando un restauro, non filologico ma più vicino alla concezione del restauro di Viollet-le-Duc; progettando il restauro del Caravelle ci si è resi conto di dove entrare nello spirito originale dell’opera, pur nell’adeguamento delle nuove esigenze funzionali e materiche.
E’ stata fondamentale, durante la progettazione del restauro, l’opportunità che l’Architetto Picchio ha avuto di potersi confrontare con l’Ingegner Carlo Riva, inventore del Riva Caravelle che aveva concepito insieme al Cantiere Olandese De Vries.